sabato 20 settembre 2008

THE SELF-EFFACING PIANO PLAYER


Questo brano sarebbe, da solo, sufficiente a raccontare la storia e la personalità del pianista jazz che più di tutti ha influenzato il genere. Anzi, forse l'ambito del jazz può risultare anche ristretto per questo musicista che, in maniera tranquilla, ha detto una frase originalissima nel capitolo musicale del piano contemporaneo.
Bill Evans è stato un torrente di musica, un torrente che attraverso un lungo e intricato percorso, trascina le correnti, i vortici nella piana tranquillità del lago. Quegli stessi ondeggiamenti si potevano vedere nei suoi atteggiamenti, nella mancanza di sicurezza,  nella patologica riservatezza che gli rendeva difficili i contatti umani. La musica nasceva dai grovigli della sua mente cristallina, un setaccio attraverso cui era passato lo scibile della musica classica rimescolato in un mood personale, un faticoso punto di approdo. Diceva che non si sentiva dotato di talento, che la sua musica era il risultato, in continua trasformazione, di un'enorme applicazione.
Qui è accompagnato da Larry Bunker alla batteria e Chuck Israel al basso. La canzone, "My Foolish Heart", malinconica, mostra quel sentimento di intimità che si riceve dalle esecuzioni di Evans. E' bellissimo vedere come, tutto ricurvo sulla tastiera, quasi a voler nascondere la testa tra le spalle, disegni una trama semplice, sfiorando leggermente i tasti, con una ricchezza di sfumature tenui, in un effetto di grande suggestione emotiva. Questo brano, ogni volta che lo ascolto, mi dà la sensazione che lui stia suonando solo per me: questa è l'intimacy della musica e dello stile di Bill Evans. E' come se questa musica creasse dal niente la sostanza dei sentimenti fondamentali, l'amore, la malinconia, la delusione, la gioia, il dolore.
Ineguagliabile Bill, ha bruciato la fiamma, cercando di alleviare i tormenti con la droga, ma vestendo sempre gli abiti della modestia e della gentilezza.

In quest'ultimo video del 79, un'anno prima della sua morte, è in compagnia di Marc Johnson al basso e Joe LaBarbera alla batteria: "Midnight Mood"

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