mercoledì 30 dicembre 2009

IL BATTITO DEL CUORE DELL'AIRONE


Ho provato una piacevole emozione nel leggere che tra poco ricorreranno i cinquant'anni dalla morte di Fausto Coppi. Il piacere sta nel sapore dei ricordi, dato che io ho praticato il ciclismo e ho vissuto, grazie ad esso, una stagione di crescita del carattere e del sentimento. Ero un cicloturista di non belle speranze, con nessun particolare talento: non amavo le salite sulle quali soffrivo le carenze del fisico e mi difendevo in pianura dove riuscivo bene a tenere il passo. Nelle discese poi mi lanciavo con molta incoscienza ed intuizione della strada, ma sono le salite, soprattutto quelle dure, il monumento degli artisti. Mio fratello lo era, per la facilità con cui si arrampicava, “en danseuse” come dicono i francesi.
Coppi. Coppi era, per chi praticava questo sport, che molto spesso significa corruzione, la leggenda. E tra tifosi e praticanti si finiva inevitabilmente per dividersi tra coppiani e bartaliani, per quel gusto tutto italiano di avere una religione ed una contro-religione. Il personaggio di Coppi non può non affascinare: già le foto d'epoca sono poetiche, con quella silhouette che pedalava agile come un'anima. Erano la tristezza del volto, la spropositata grandezza del torace, più capiente di una damigiana d'aria, l'ostinata malinconia di quegli occhi spiritati, la povertà del naso che sembrava una propaggine del velocipede, a conquistarti. Lo chiamavano l'airone, perchè quando si librava sulle salite polverose e la silhouette andava fuori fuoco, l'appiattimento di quel corpo improbabile sul telaio della bicicletta dava l'idea di un uccello che spicca il volo, bello ed elegante. Coppi è stato un eroe, di quell'eroismo che si genera dai sogni di una nazione ferita: con le sue vittorie si avverava la credenza della resurrezione e tutti potevano appropriarsi dell'idea che ci si poteva risollevare nel futuro, nonostante le macerie della guerra alle spalle. Sono ormai diversi anni che non corro più in bicicletta, la mia schiena non me lo consente più, ma quando vedo dei filmati o delle foto con l'airone, mi tornano in mente i ricordi di tante fatiche felici ... e mi commuovo.