sabato 22 agosto 2009

I BARBARI

Sono sconvolto e disgustato dalla mutilazione di umanità di questo agosto infuocato. Ci preoccupiamo di capire da segni effimeri nell'aria quando finirà la calura che sembra farci tanto soffrire, e non ci accorgiamo di quanto in basso stiano cadendo le nostre difese. Difese da cosa? Dalla brutalità morale che ci precipita nel baratro al di sotto del livello delle bestie. Che cosa succede ? Succede che un barcone – forse nemmeno uno solo – si muove alla deriva delle coste italiane, un barcone carico di residui umani in cerca di libertà e nessuno, dico nessuno, presta loro soccorso! Su quel barcone ci sono esseri umani che muoiono – perché se ti trovi in mare aperto, senza viveri ed acqua, esposto al sole, quello stesso che sembra divorarci, per lo meno a prestare fede ai tanti notiziari cruenti sulla materia – forse qualche rischio lo corri.
Ebbene, a parte qualche giornale vetero-comunista, come Repubblica ed il Manifesto, che ieri si sono occupati dell'incidente, oggi questo fatto sembra già scomparso, derubricato, retrocesso sotto le varie inutili puttanate, tipo il caldo asfissiante che piega in due i poveri turisti e perdigiorno post-ferragostani. E' interessante – anche se non vorrei sembrare morbosamente interessato al lato macabro della questione – mettere insieme la reazione della chiesa, forte, chiara – e questa volta sono dalla stessa parte dei pretastri – e delle organizzazioni umanitarie, che parlano di Shoà, di grave violazione dei diritti, e quella del ministro leghista degli Interni, che dice: bisogna verificare le dichiarazioni di quelli che stavano nella barca. Qualcuno giustamente fa notare che sta passando il concetto che sia normale governare i flussi immigratori con i respingimenti, e ormai la criminalizzazione dei clandestini non fa più scandalo. E qui già ci sarebbe di che discutere del livello di compromissione della (scarsa) moralità pubblica con la cacca; ma mettendosi sullo stesso livello di grettezza mentale, dico: non basta che sia stato intercettato un gommone con cinque persone in stato di grave sofferenza? Possibile che per scandalizzarci, ci sia il bisogno di andare a scovare gli altri settanta corpi gettati in mare? Così in basso siamo arrivati?
Sì, siamo arrivati veramente così in basso, se su Facebook quello scarto di fogna del figlio di Bossi – ce lo ritroveremo in qualche mansione di rilievo in futuro, in questa cloaca che è ormai diventata la res publica? - ha pubblicato un'applicazione che si chiama “Rimbalza il clandestino!” (http://apps.facebook.com/rimbalzaclandestino/?_fb_fromhash=10c4e50179ddcbf6e6a5fde5d4d2b193 ), in cui i vermi organizzati della lega si divertono a cliccare sui barconi che si dirigono verso la penisola per respingerli.
Che schifo! La domanda è: uno che fa una cosa del genere, sia come creatore e realizzatore dell'idea, che come “utilizzatore”, può essere una persona retta, giusta? Cos'altro bisogna ingoiare per tirare la catena del cesso e fare rifluire questi ideatori/utilizzatori nel posto che a loro compete?
Infine un appello agli “stranieri”: non venite in Italia per lavoro, anzi non venite per nessun motivo, salvatevi dai barbari finché potete!